Le sette sorelle - Ossia Le sette perle di Afrodite

 

SETTEMBRE 2002
LE GRANDI BUFALE MITOLOGICHE
Redatto dopo un intervista a Radio Montecarlo

Mi stupisco molte volte sentir raccontare con estrema enfasi dalle guide turistiche fantasticherie sulla nascita della nostra isola e dell’arcipelago Toscano. Con il dovuto rispetto e ammirazione per gli antichi e la loro incredibile mitologia, vorrei al di là di ogni polemica fare un attimo di chiarezza sulle declamate “Sette sorelle” che formano l’ineguagliabile arcipelago Toscano, perché in fondo mi dico che la verità qualsiasi essa sia abbia il diritto di prevalere sulle incredibili leggende che avvolgono questo ineguagliabile tratto del Tirreno….. Prendiamo ad esempio Esiodo la prima personalità poetica storicamente accertata della letteratura greca. Il, poeta Greco narra nella sua opera Teogonia poema mitologico scritto da Esiodo, in cui si racconta la storia e la genealogia degli dei greci. che l nostre “sette sorelle” siano nate dalle acque quando Afrodite, la dea greca della bellezza e dell’amore (in seguito identificata con la Venere romana alla quale furono attribuiti anche tutti i miti, le virtù –poche- e amori –tanti- di Afrodite) venne al mondo. La dea dunque sarebbe nata, come narra Esiodo (in contrapposizione a quanto invece sosterranno altri) dalla schiuma (afros) del mare, emergendone già donna. Ed è per ciò che era anche chiamata Anadyomene, ossia, colei che esce dal mare. Nella foga di raggiungere la riva - prosegue il poeta - (dove l’attendeva il non meno morigerato Eros) cercò di allacciarsi, con le mani intorpidite dal sonno, la collana che Paride le aveva donato. Il filo si ruppe e le perle caddero: sette scivolarono nel mare Tirreno, proprio davanti alle coste toscane, ma, anziché sprofondare negli abissi, si fermarono sulla superficie tra l’Italia e la Corsica incastonate nel blu dell’Alto Tirreno, a cui fa da corona una miriade di isolotti e scogli. Elba, Giglio, Capraia, Montecristo, Pianosa, Giannutri e Gorgona che oggi formano, con le numerose isolette minori, emerse dalla spuma delle onde, uno straordinario mosaico di splendidi scenari naturali, rigorosamente tutelati ma…..Lasciamo le fantastiche e mitologiche spiegazioni per aprire una finestra sulla vera e provata nascita del nostro arcipelago, infatti: La geologia ci parla di ben altra origine, diversa anche se non meno affascinante. Bisogna risalire all'epoca della deriva dei continenti, quando la Pangea ha cominciato a smembrarsi, aprire nuovi oceani e chiuderne altri, e precisamente bisogna risalire alla collisione fra la placca proto africana e quella proto europea, la successiva rotazione e il loro allontanamento. (Quando l’Elba era ancora congiunta con la Toscana ) Come si può ben capire, la differenza tra Geologia e una discutibile mitologia classica che se andiamo a leggere ci narra tramite gli antichi poeti anche le fantastiche avventure in cui furono coinvolti gli Argonauti quando Giasone, assieme a 56 uomini, si mise alla ricerca del Vello d’Oro: il vello dell’Ariete Alato, così assicura lo storico Apollonio Rodio nel III secolo a.C. nel suo poema Le Argonautiche).Gli Argonauti – prosegue lo storico greco - a bordo di una nave costruita da Argo (con l’aiuto di Atena), superando infinite peripezie, sembra siano giunti nel Tirreno attraverso il Po (!) ed il Rodano (!) approdando proprio sulla spiaggia delle Ghiaie, vicino a Portoferraio ( Oppure la leggenda che attribuisce invece alla remota regina Ilva la costruzione del Volterraio sorto sui ruderi di una necropoli dominante il golfo di Portoferraio. l’Elba era la favolosa isola del ferro che faceva dire a Virgilio: Insula inexhaustis chalybeium generosa metallis…, ossia: fonte generosa di metalli

                                           Fabrizio Prianti